Enrico è andato in Brasile

All'età di 21 anni, il 19 giugno 1920, Enrico è arrivato in Brasile. Appena arrivato il suo nome fu cambiato per facilitarne la pronuncia, in Henrique Vighetto, in Italia si chiamava Enrico Luigi Remigio Vighetto. Andò da solo e possiamo immaginare l'agitazione della sua mente in partenza per un mondo nuovo, con un'altra lingua e costumi, senza famiglia ad aspettarlo e ancora così giovane. Molti giovani hanno la volontà e la determinazione di immigrare e ancora oggi è qualcosa di ricorrente. Ma dobbiamo convenire che la sua situazione era molto impegnativa.Enrico portava con sé alcuni fardelli pesanti, come l'aver partecipato contemporaneamente al padre alla Prima guerra mondiale. Suo padre, dopo due anni di arruolamento, è morto in un ospedale militare. Giuseppe lascia la moglie e tre figli.Enrico ha lasciato la madre e due sorelle per emigrare. Era un giovane colto, amava l'opera, suonava il violino e parlava italiano, francese e imparava il portoghese. Ha anche lavorato come pasticcere, una professione che ha imparato da suo padre. Tutti gli stranieri che arrivavano passavano dall'Hospedaria dos Imigrantes, e con Enrico non era diverso. Rimase nella capitale San Paolo lavorando come pasticcere.Portava nella sua mente gli orrori vissuti durante la guerra. Sua moglie ha detto che si svegliava di notte tormentato dai suoi ricordi.

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