Dopo aver arrivato nella Hospedaria dos Imigrantes, Enrico si stabilì nel quartiere di Bexiga, a San Paolo. Lì la maggior parte degli italiani proveniva dal Sud Italia (Meridiani). Il quartiere era noto per ospitare la più grande comunità italiana della città. Ha lavorato come pasticcere presso il Panificio Basilicata, che fin dalle sue origini nel 1914 è stato un luogo dove la colonia italiana viene ad avvicinarsi alle sue radici. Lì trovano una sensazione di accoglienza e un profumo di casa italiana, proveniente principalmente dal suo tradizionale e famoso pane italiano. In quell'occasione conobbe una bellissima giovane donna di cui si innamorò e sposò, nel 1922, formando una famiglia. Rosa Ianni veniva dal sud, da Castelabate, una bellissima città affacciata sul mare. Il primo figlio fu José Vighetto nato nel 1924, il cui nome in italiano è Giuseppe, lo stesso nome di suo nonno. Con meno di un anno di vita, è morto. La seconda figlia era Emilia Vighetto nata nel 1926 che ha ricevuto lo stesso nome della mamma di Enrico, che gli mancava tanto. Nel 1928 nasce Clara Vighetto, Clara era il nome della sorella minore di Enrico che rimase in Italia. Nel 1930 la coppia ebbe un'altra figlia di nome Lydia che morì nei primi mesi. E finalmente ebbero il tanto atteso figlio che avrebbe portato avanti il nome dei Vighetto, Italo Vighetto nacque nel 1932. Prima che Italo era nato, le figlie Emilia e Clara sono andate con i genitori a visitare la famiglia in Italia, a Pinerolo. La madre di Enrico, Emilia, li ha invitati a rimanere in città, ma hanno scelto di tornare in Brasile. Fece altri due viaggi, ma da solo.